Spaghetti alla carbonara

Apro questo blog dedicato alla cucina ed alle sensazioni con una ricetta semplice: gli spaghetti alla carbonara. Perché? Perché è stata la prima ricetta che ho imparato a fare, un po’ per curiosità ed un po’ per necessità…

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 hg di spaghetti
  • 150 g di pancetta fresca non troppo magra o, se siete raffinati, di guanciale
  • 4 uova (2 intere e 2 tuorli)
  • 80 g di grana o parmigiano grattugiato
  • sale (qb)
  • pepe appena tritato (qb, ma non lesinate)

Procedimento:

  1. Tagliate la pancetta a cubetti e saltatela in padella a fuoco medio/alto fino a quando il grasso non si sia sciolto.
  2. In una scodella battete le uova con il grana ed abbondante pepe. Aggiungete a filo la pancetta ed il suo unto, mescolando velocemente per evitare che l’uovo si cuocia. Salate a piacere.
  3. Fate bollire gli spaghetti, scolateli e poi uniteli al condimento in una grande ciotola di portata.
  4. Portate in tavola anche altro pepe e grana, da aggiungere secondo i gusti di ognuno.

Dove tutto ha avuto inizio

Il mio primo impatto con la cucina è avvenuto qualche anno fa (non contiamo quanti) in Inghilterra, durante una vacanza studio in cui ero ospite in una famiglia con altri studenti italiani.

Ricordo una tavola con due grosse bowl coperte e la nostra madam che ci dice che il menù della serata è “England vs. Italy”. Toglie il coperchio alla prima ciotola ed appare un pestilenziale brodo con agnello bollito. Il brodo è scuro, vi si intravedono pezzi d’agnello di colore quasi grigio e sul fondo sembra esserci un letto di cipolle. “This is England” dice lei soddisfatta, io incrocio le dita e concentro le mie speranze sull’Italy… “And this is Italy”, la seconda ciotola viene scoperchiata e, meraviglia, appare lo stesso brodo in cui galleggiano però degli spaghetti stracotti grossi come un mignolo.

Per due settimane ho digiunato in casa, mangiando in giro quelle schifezze che solo un quindicenne può comprare. Poi l’arrivo di nuovi compagni di casa italiani mi apre il mondo della cucina: loro reagiscono all’England vs. Italy organizzando una vera spaghettata.

Io, neofita della cucina, ho imparato a muovermi fra i fornelli grazie a due ragazzi romani di cui non ricordo il nome. Ricordo però le corse disperate per la casa con la pentola bollente in mano chiedendo uno “scolapasten“, ricordo un chilo di spaghetti mangiati in quattro e quanto sono stato male dopo. Ricordo la soddisfazione di aver cucinato e di aver cucinato bene, ricordo i nostri sorrisi pieni mentre ci stringevamo le pance gonfie.

Da quel piatto di spaghetti alla carbonara la mia cucina si è evoluta e non poco. Ma quando sento sfrigolare la pancetta mentre sbatto le uova con il grana, non posso che ricordare quell’estate a Londra, la mia prima vacanza da solo ed il mio primo piatto di spaghetti.

Filiberto

Cuoco non professionista, lo fa per passione e non per denaro. Ama viaggiare in paesi anche lontani e tornare a casa con un libro di ricette locali, crede che la cucina sia parte integrante della cultura.

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